Ventimiglia ha un territorio vastissimo che comprende 17 frazioni. Si tratta di realtà importanti, troppo, che molto spesso sono state messe all’ultimo punto dell’ordine del giorno delle passate amministrazioni.

Latte, Mortola, Grimaldi, Ciotti, piccoli “villaggi” affacciati sul mare, scorci fiabeschi che però sono immersi da problematiche quotidiane: mancanza d’illuminazione, di marciapiedi, di parcheggi, abbandono, degrado sporcizia. Poco prima della Mortola, arrivando da Ventimiglia, chi vuole ammirare l’affascinante panorama che abbraccia il versante francese e quello italiano è colpito prima da erbacce secche e spazzatura di ogni genere. Sporcizia che regna incontrastata prima di varcare il confine. E che dire della zona di frontiera di San Ludovico?

E poi le problematiche della val Bevera, di Torri, Calvo, e della val Roya con Porra e Trucco con le loro strade poco percorribili, la mancanza di parcheggi e marciapiedi. Colpa dell’indifferenza e della “debolezza” dei passati governanti: pronti ad intervenire quasi solo nel centro cittadino dove i problemi sono sotto gli occhi di tutti e a trascurare i borghi che, seppur lontani, rappresentano le “membra” di una città che non ha del tutto percepito il vero valore dei propri paesini, cornici naturali e storiche. Speriamo che i commissari straordinari si accorgano di questi patrimoni “dimenticati” tra le vallate e prendano con il tempo i dovuti provvedimenti per migliorare la vita degli abitanti delle frazioni.