venerdì 29 marzo 2024
02.11.2012 - VALERIO GAMBACORTA

Vallecrosia: grido d'allarme sui finanziamenti per il fondo famiglie

E' quello che lancia il Sindaco della città ponentina Armando Biasi, preoccupato per la mancata partenza del progetto "Fondo famiglie di solidarietà reciproca". Le sue parole.

"E’ ormai da molti mesi che ricevo ed ascolto i problemi delle famiglie al cui interno un componente  uomo o donna che sia, perde il lavoro; ormai il problema è continuo ed estremamente preoccupante.

Di recente abbiamo appreso dai giornali che anche nel Principato di Monaco si sono verificati i primi casi  di licenziamento su ampia scala per i nostri concittadini, elemento nuovo che apre scenari alquanto preoccupanti.

Circa un anno fa, attraverso i mezzi di stampa avevo lanciato un grido di allarme per le zone del Ponente Ligure, in cui i residenti in cerca di lavoro (con una percentuale del 15%) avrebbero dovuto spostarsi in altre zone per evitare un fallimento familiare.

Tutto ciò si sta drammaticamente verificando, creando un aumento dei casi di persone e famiglie che chiedono aiuto ai nostri servizi sociali, perché chi perde il posto di lavoro, non può sostenere i costi di un affitto per cui onde evitare lo sfratto richiedono un aiuto economico.

Alcuni progetti importanti si stanno sviluppando in diverse città, come ad esempio nel Comune di Ventimiglia, in cui i commissari prefettizi stanno cercando di trasformare le aree del ex Parco Ferroviario, al fine di produrre nuove opportunità di carattere produttivo ed industriale che porterebbero ad un importante occasione occupazionale, ma sicuramente i tempi non saranno brevissimi.

Mi chiedo come sia stato possibile, in un momento così difficile,  che la  Fondazione Carige Regionale non abbia accolto la richiesta di contributo formulata dall’Ente Provincia, in accordo con i Comuni di Vallecrosia, S.Stefano al Mare e San Lorenzo, per la realizzazione di un progetto Sociale denominato”Fondo Famiglie di Solidarietà reciproca”.

Molte volte si accusano ingiustamente gli enti di non avere idee o  di non proporre iniziative, infatti il nostro Comune, essendo il primo in Liguria ad aver costituito l’Agenzia della Famiglia con delibera di Consiglio Comunale, aveva proposto alla Provincia ed altri due Comuni di condividere la realizzazione del progetto sperimentale, di un fondo famiglie di solidarietà reciproca.

Il progetto si propone la triplice finalità di sostenere le famiglie che si trovano in situazione di disagio economico dovuto alla crisi occupazionale, di offrire alla collettività ulteriori servizi e di sviluppare la solidarietà su uno specifico territorio.

Ne consegue la volontà di realizzare condizioni più favorevoli al consolidarsi di realtà sociali e di comunità non chiuse in se stesse ma, al contrario, disponibili verso il prossimo, con la creazione di un fondo Comune da utilizzare con pacchetti di ore lavorative da offrire a coloro che essendo senza occupazione da oltre un anno potevano usufruire di vaucer con importo garantito.

L’accordo raggiunto con le parrocchie, le scuole, i tre Comuni interessati a questo progetto pilota in Liguria e la Provincia richiedeva la necessità di una compartecipazione di una fondazione bancaria, per questo motivo abbiamo chiesto il parternariato alla Carige.

In caso di condivisione di finanziamento le ore sarebbero state utilizzate per lavori da svolgere in settori di interesse Comunale, all’interno delle scuole e degli enti religiosi che si sarebbero autotassati per l’iniziativa sopra descritta.

Preso atto che la fondazione Carige non si impegna per  le iniziative che possano aiutare i cittadini della Provincia di Imperia in difficoltà, mi chiedo quali siano le sue finalità nonché le priorità di utilizzo dei fondi a sua disposizione, valutando la gravità del momento nel comparto lavorativo.

Faccio un appello come Sindaco se altre fondazioni bancarie o altri soggetti istituzionali sensibili al progetto sviluppato in oltre sei mesi di incontri tra molti enti che avessero l’intenzione di compartecipare ad offrire una risposta concreta a coloro che non riescono a trovare un occupazione anche provvisoria,  di contattarmi.

Comunque spero che i vertici della Fondazione Carige abbiano la correttezza di convocarci per motivarci di persona perché non si siano sensibilizzati alla promozione di tali iniziative sociali, ma si siano limitati nello scriverci, “…Con rammarico, comunque, informiamo che questa fondazione ha deliberato di non accogliere la richiesta di contributo.”

Concludo ed affermo che il momento è davvero complicato e difficile per molte famiglie e quindi bisogna creare reti di sussidiarietà per tentare di fornire risposte concrete."

 


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