giovedì 18 aprile 2024
10.11.2011 - Alessandro Giacobbe

Regione: un milione di euro per le Unioni di Comuni in Liguria

Lo sapevate ? La Regione Liguria incentiva le unioni di Comuni. E soprattutto quelli montani, già orfani della rimpianta occasione delle Comunità Montane. L'attuazione con delibera della Giunta n.1289 del 25 ottobre 2011 per un bando di contributo per le Forme associative comunali ai sensi dell'articolo 5 delle legge regionale n.7 del 12 aprile 2011 "disciplina di riordino e razionalizzazione delle funzioni svolte dalla Comunità montane soppresse e norme di attuazione per la liquidazione". In pratica un obbligo dell'articolo 16 della cosiddetta “manovra bis”, in attesa della “ter”, “quater” o altre che l'Europa (pardon, la Germania) e gli speculatori internazionali vorranno da noi.

I Comuni ammessi a finanziamento sono in generale quelli con meno di 5000 abitanti. In pratica 183 sull'intero territorio regionale, tantissimi in Provincia di Imperia. In pratica ammontano a 99 i comuni liguri con meno di 1000 abitanti e a 84 quelli compresi tra 1000 e 5000 abitanti per un totale di 183 comuni al di sotto dei 5000 abitanti pari al 77% della totalità che per la Liguria ammonta a 235. Le domande si devono presentare entro il 30 novembre. E non sembra cosa facile. Infatti il sistema di unione di servizi in altri Stati, come la Svizzera, è sfociato in unioni vere e proprie, ovviamente approvate con referendum.

Si potranno in ogni caso finanziare in questa prima fase le condivisioni di servizi, dalla polizia locale (ahi ahi, riduzione di personale ???), funzioni sociali, gestioni di servizi e personale, sportello di attività produttive, territorio ed ambiente, viabilità e trasporti, istruzione pubblica ed asili nido. Esiste una serie di scalini, per cui i Comuni che assommeranno più funzioni avranno maggiori contributi. A partire dai 30.000 euro, fino ad un raddoppio se i servizi comprenderanno almeno il 70 % dei Comuni montani con meno di 100.000 abitanti. I quali, per inciso, sono quelli che maggiormente rivendicano la loro autonomia. Difficoltà ? Molte. Al di là delle divergenze secolari fra questi enti, si spera che il flusso di sostegno sia ininterrotto, altrimenti le cose iniziano e poi non riescono ad andare avanti, perché i servizi condivisi possono costare meno, ma l'onere orario per gli operatori aumenta. Se il giro dello scuolabus è più lungo è ovvio che l'operatore deve lavorare di più. E allora va pagato di più, anche se nel pubblico impiego c'è l'assurdo sistema delle categorie di inquadramento. Va da sé poi che manchino alla voce elementi come la promozione della Cultura, che nei piccoli centri è piuttosto sentita, anche in termini di manifestazioni di autopromozione. Quella, intanto, arriva sempre per ultima. Invece condividere destini storici comuni, ove vi siano, significa porre un marchio che diventa anche turistico. Vuoi mettere per un turista raccontare di essere andato a Isolabona o a Borgomaro oppure dire “sono andato nel Marchesato di Dolceacqua” o “sono andato nel Marchesato del Maro” ?

Informazioni dirette: http://www.regione.liguria.it/argomenti/media-e-notizie/archivio-focus-regione/item/31336-bando-comuni.html


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