giovedì 28 marzo 2024
01.10.2012 - REDAZIONE

Punti nascita in Liguria: la Regione ci prova sempre...

L'ex ex Assessore alle Politiche Sociali ed ex Presidente del Distretto Socio-Sanitario 3 Antonello Ranise si dimostra alquanto scettico sulla riorganizzazione di un comparto "vitale" (si perdoni il gioco di parole) nell'ambito della sanità ligure.

E’ di questi giorni la notizia che la Regione ha creato una commissione pediatrica ad “hoc” per approfondire la nota questione dei punti nascita in provincia di Imperia.

Nel frattempo, aspettando l’esito della commissione (resto in trepida attesa ), e compiacendomi per le dichiarazioni del direttore generale dell’ ASL Cotellessa, che ha ribadito correttamente le posizioni già espresse, cioè del mantenimento dei due punti nascita esistenti, come già indicato a suo tempo dalla Conferenza dei Sindaci, vorrei aiutare l’approfondimento della suddetta commissione con alcune considerazioni… Ricordo che è ancora valida, purtroppo, la delibera di giunta regionale del dicembre 2011, che ribadiva l’accorpamento dei due reparti in un'unica struttura.

1) Sul piano strettamente tecnico, un unico punto nascita è fattibile solo ed esclusivamente nel contesto di un'unica struttura baricentrica, il famoso nuovo ospedale che doveva sorgere a Taggia, dotato di infrastrutture adeguate e di un supporto tecnologico al passo con i tempi e con un DEA di II livello.

2) Al momento, però, il progetto del nuovo ospedale è fermo, e non sembrano esservi le condizioni economiche per realizzarlo. E’ stato a suo tempo realizzato uno studio di fattibilità (molto bello), ma, lo si dica senza ipocrisia, dell’ospedale unico provinciale di fatto non si parla più.

3) La “spending review” obbligherà in ogni caso ad una rivalutazione della spesa per il nuovo ospedale, inizialmente stimata intorno ai 200 milioni di euro.

4) Nello specifico i due punti nascita operano molto bene e a pieno regime, con un alto profilo professionale e numeri di tutto rispetto ( quasi 600 parti all’anno a Sanremo e oltre 900 a Imperia ).

5) Se di risparmio e di contenimento della spesa si vuole parlare ( ma, attenzione, in tema di sanità pubblica mi pare si debbano considerare anche altre variabili, forse anzi senz’altro più importanti ), ricordo che l’accorpamento delle due strutture in unica struttura più grande, richiederebbe uno sforzo economico di diversi milioni di euro, da realizzarsi in tempi comunque non immediati.  Alla faccia del risparmio !

6) La logica di evitare “doppioni” e di fornire servizi in base alle reali esigenze dei cittadini è condivisibile in pieno, ma tengo a ribadire che vi sono specialità e aree di competenza medica, che proprio per venire incontro alla necessità della popolazione, devono essere il più possibile potenziate e accessibili a tutti gli utenti.

Si pensi, per restare in tema, ad un donna che, tra mille peripezie ( la nostra viabilità non è certo ottimale per la stessa conformazione del territorio ), dovesse partorire in ambulanza.  Vorrei che tutti i cittadini prendessero atto di questi dati e si esprimessero nel merito di una questione di grande importanza ( anche attraverso un incontro pubblico ).  Mi piacerebbe poi che anche la sinistra locale fosse un po’ meno timida in materia…. Capisco l’imbarazzo, ma insomma !


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