I lavori per la costruzione del nuovo approdo turistico vanno a rilento. E’ evidente. Nel cantiere della zona Scoglietti tutto è calmo.  Come il mare intorno ai moli.

Alcune persone che passeggiano in prossimità del nuovo porto si chiedono quanto durerà il cantiere e temono che per anni la zona sia condannata ad essere imprigionata da esso, senza più “respirare”.

I nodi sono molpteplici. Secondo alcune inchieste recenti della Dia uno dei filoni che hanno portato allo scioglimento dell'amministrazione Scullino riguarda proprio lo stesso approdo di Ventimiglia, in fase di realizzazione dopo durissime polemiche ambientali. Si sarebbero infatti riscontrate le pressioni di aziende legate alla criminalità per entrare nel business della realizzazione dell’opera. E si sta indagando in questo senso.
E poi lo scioglimento per mafia del Comune di Ventimiglia. Quello stesso Comune, guidato dall’ex sindaco Scullino, che si prese i meriti dell’avvio dei lavori e che organizzò in “pompa magna” il 23 dicembre 2010 la cerimonia di posa della prima pietra con un lussuoso catering al Forte dell’Annunziata, in una giornata grigia, fredda e ventosa, forse di cattivo auspicio.

Per il progetto la società Cala del Forte Srl di Beatrice Parodi ha fatto un investimento pari a circa 80 milioni di euro. La superficie totale della concessione è di 140 mila metri quadrati; qui sono previsti 348 posti barca, da 6,5 a 45 metri di lunghezza; tra le opere a terra 44 appartamenti, 13 mila metri quadri di posteggi, 15 mila di verde pubblico, negozi, bar, cantiere nautico, tre ristoranti e i locali comunali.

Chissà se tutto ciò rimarrà imprigionato solo in planimetrie cartacee. E per quanto tempo. Per ora, e i fatti lo testimoniano, le opere vanno avanti a singhiozzo. Troppo lente rispetto allo “scatto” iniziale e all'allungo intermedio con cui erano incominciate. Ora bisogna sperare che il cantiere non faccia la fine di quello di Ospedaletti e che non diventi un “mostro” marino, immobile e senza futuro.