domenica 28 aprile 2024
17.02.2012 - REDAZIONE

La Guardia Costiera imperiese sequestra 250 Kg di pesce di provenienza sospetta

Continua senza sosta, anche nel periodo "festivaliero", l'attività della Guardia Costiera a tutela dei consumatori.

Continua l’impegno degli uomini della Guardia Costiera imperiese nella verifica della regolarità della filiera ittica, come ramificazione periferica del Ministero delle Politiche agricole e forestali; nell’ambito di tali routinari controlli, che vogliono essere anzitutto di carattere preventivo – informativo, l’attenzione dei militari questa volta si è rivolta nella zona sanremese, al fine di garantire la salubrità, freschezza ed igiene dei prodotti ittici che, in questi giorni in ingenti quantità, circolano a Sanremo e dintorni.

Un intervento quindi, quello dei militari della Capitaneria che, ancora una volta, ha posto in risalto l’importanza della sinergia tra le Istituzioni presenti nel territorio, quali la Guardia Costiera e l’Asl, a garanzia della salubrità dei prodotti ittici, in definitiva a garanzia del consumatore finale ed anche della categoria dei pescatori professionali, per evitare che siano inseriti nel circuito commerciale prodotti ittici da parte dei pescatori sportivi, ai quali la normativa vieta la vendita del pescato (aspetto ribadito, da ultimo, dal Decreto Legislativo n° 4 del 09/01/2012), aspetti per garantire i quali la Guardia Costiera imperiese mantiene alta l’attività di vigilanza e controllo.

Il bilancio è quanto mai elevato. Sono stati infatti contestati verbali amministrativi per un totale di euro 24.666, per violazione della normativa comunitaria (Regolamento CE n° 178/2002, in particolare l’art. 18 ai sensi del quale, con estrema chiarezza, “gli operatori del settore alimentare devono essere in grado di individuare chi abbia fornito loro un alimento o qualsiasi sostanza destinata o atta a entrare a far parte di un alimento; a tal fine detti operatori devono disporre di sistemi e di procedure che consentano di mettere a disposizione delle autorità competenti, che le richiedano, le informazioni al riguardo”. La predetta norma è stata recepita peraltro da tempo a livello nazionale con il Decreto Legislativo n° 190/2006, in particolare l’art. 2 che ne prevede la sanzione), in quanto si rinveniva prodotto ittico commercializzato privo della prevista rintracciabilità. Si è trattato anche di specie di elevato pregio culinario e commerciale, quali ad esempio orate, saraghi, aragoste, pesce spada. In alcuni casi, con la collaborazione del personale dell’Asl 1 imperiese, i militari ponevano sotto sequestro amministrativo quanto rinvenuto, ai fini della successiva distruzione (per un totale di kg 63,3), in quanto gli alimenti erano conservati in cattive condizioni igieniche (confezionati in sacchetti inadeguati, in alcuni casi già utilizzati per l’acquisto di generi alimentari di altra natura, oppure direttamente su piatti senza adeguata protezione), in frigoriferi sporchi e con muffa all’interno, privi di dispositivi per rilevare le temperature, in totale assenza di procedure ed attrezzature per il congelamento; in altri casi invece, sequestrando prodotto dichiarato commestibile, si è proceduto alla donazione in beneficenza di quanto così confiscato (per un totale di kg 15). Ulteriori kg 170 di prodotto ittico sequestrato in via amministrativa, in quanto non rintracciabile, è in attesa, nel corso della giornata odierna, di verifiche approfondite con la collaborazione di personale tecnico dell’Asl, per accertarne la commestibilità o meno, e quindi per dichiararne la possibile devoluzione in beneficenza o, viceversa, la distruzione. Il totale di prodotto ittico sequestrato ammonta quindi a circa 250 kg.

In un caso il titolare di un ristorante, ad esito della richiesta dei militari di poter ispezionare i congelatori e frigoriferi presenti al di fuori dell’esercizio commerciale in altro locale, dichiarava, falsamente, di non esserne a conoscenza negando di essere in possesso delle chiavi per l’accesso. Per tale motivo, avendo intralciato l’attività posta in essere dagli ispettori pesca nell’esercizio delle loro funzioni, il titolare veniva sanzionato con un verbale amministrativo dell’ammontare di euro 4.000.

Con l’occasione si ricorda ai consumatori che le disposizioni vigenti prevedono la tracciabilità di tutti i prodotti ittici dal primo momento in cui vengono pescati fino all’ultima fase presso il consumatore finale, in modo tale da garantirne la provenienza e la genuinità.

I controlli continueranno anche nei prossimi giorni da parte dei militari della Guardia Costiera, a tutela non soltanto dei consumatori ma anche degli operatori e dei commercianti onesti.

 

Commenti

Nessun commento presente.
Accedi per scrivere un commento

 
Meteo