giovedì 25 aprile 2024
22.10.2014 - Matteo Rossi

Da cantautori a capipopolo, la parola all'assessore regionale Rossi

Matteo Rossi, assessore regionale allo sport della Regione Liguria, si esprime in merito agli interventi di Francesco Baccini e Cristiano De Andrè sul tema alluvione.

Ce lo siamo chiesto in molti: “Che cosa ci facevano De André jr. e Baccini in corteo?”. Forse la risposta è davvero quella più lineare: manifestavano, come altri genovesi, la loro indignazione nei confronti di un sistema politico e amministrativo che, a loro dire, non ha fatto abbastanza per evitare l’ennesimo disastro. Motivazioni comprensibili, giustificate, diffuse anche. Tuttavia, sulle iniziative di piazza come quella di ieri, per quanto partecipate, pende un vizio di forma: la genericità. #Orabasta è chiaro come messaggio, ma #Nonbasta.

Così come non basta a Francesco Baccini e a Cristiano De André, emersi dalla nebbia di carriere musicali che forse hanno perso un po’ di argento vivo, scriversi tre o quattro frasi di facile presa su un foglietto e pronunciarle davanti alle telecamere e a centinaia di genovesi in cerca di nuovi eroi. Ho sentito tante banalità, ieri, da due artisti che eppure hanno saputo scrivere versi fini e talvolta folgoranti. Perché non ci si improvvisa cantautori, lo sappiamo, ma neppure capi-popolo. L’essere apolitici, apartitici, senza ideologie e senza Storie a cui fare riferimento, basarsi solo sul “così non va bene” senza aspirare a cambiare davvero le cose, ha già minato dall’interno tanti movimenti (da certi rami del girotondismo ai più recenti “forconi”) e oggi i genovesi hanno sì bisogno di nuovi eroi, ma se li meritano migliori di due cantanti che ieri pomeriggio, forse, non avevano nient’altro da fare.


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