sabato 27 aprile 2024
01.03.2013 - VALERIO GAMBACORTA

Processo Caramello: acquisita la perizia video e sentite le parti civili

Udienza tecnica - quella svoltasi oggi presso il Tribunale di Ventimiglia - dedicata all'acquisizione della perizia del Dott. Gobbi, perito incaricato che avanti al Giudice Luppi ha prodotto i risultati del proprio lavoro. 130 video di circa mezz'ora ciascuno "ripuliti" con "evidenziazione" delle immagini delle riprese delle telecamere a circuito chiuso della palestra "Judo Club" di Ventimiglia.

Le tracce video fanno riferimento alle date dell'otto Giugno, del dieci Giugno e del quattordici Giugno 2012. L'esame dei video evidenziava la presenza all'interno dei locali della palestra di un individuo di corporatura robusta non identificabile palesemente con l'imputato.

Lo stesso Giudice Paolo Luppi chiariva come quella corporatura potesse adattarsi al "suo" aspetto nonchè a quello di tante altre persone.

Veniva, quindi, sentito il Maresciallo dei Carabinieri De Franco che relazionava sull'esito e sul "modus operandi" delle indagini in relazione agli episodi di "stalking telefonico e danneggiamenti" alla palestra del sig. Jannucci Rocco (parte civile nel processo - difesa Avvocato Cristina Roà). Il Maresciallo chiariva come dal Febbraio 2012 fossero pervenute ai Carabinieri tutta una serie di denunce per minacce telefoniche e danneggiamenti, parte contro ignoti e parte contro l'imputato.

L'analisi dei tabulati telefonici delle utenze mobili delle parti offese "agganciava", però, una cella "appartenente" all'utenza tefonica mobile di una signora di Salerno, comunque non riconducibile al Caramello, unitamente ad un unica telefonata di circa 29 secondi "muta" diretta da "telefono fisso" su "fisso".

Il Maresciallo, ricostruiva l'attività di indagine e nella fattispecie l'iter delle perquisizioni compiute a casa dell'imputato, sulla base del vestiario indossato dalla persona ritratta nelle riprese video delle telecamere a circuito chiuso fatte installare, nella palestra di proprietà, dal sig. Jannucci. In casa del Caramello venivano rinvenuti bernuda mimetici ed una camicia a quadri che mostravano di essere "compatibili" con quanto "filmato" nei video in questione - seppur di uso comune e diffuso come faceva notare la difesa dell'Avvocato Andrea Rovere di Sanremo. Stessa cosa dicasi per un cappellino che però nelle riprese differiva nel colore rispetto a quello poi rinvenuto in casa dell'imputato.

Veniva quindi introdotta la prima teste di parte civile, Antonella Jannucci, figlia del titolare della palestra "Judo Club" la quale ricostruiva il progressivo deterioramento dei rapporti tra il Caramello e la sua famiglia, in relazione a contrasti circa l'organizzazione delle attività nella palestra e la partecipazione a gare di judo; fino ad episodi di ingiuria e diffamazione a suo danno e dei suoi famigliari, con una accusa di "mobbing" mossa dal Caramello nei loro confronti per la "gestione" sportiva dei suoi due figli presso la palestra medesima.

Per parte civile venivano quindi sentite anche le altre due parti offese, ovvero Rocco Jannucci e Katia Jannucci. Entrambi riferivano, a loro volta, degli iniziali buoni rapporti tra le parti e del progressivo deteriorarsi di questi, soprattutto dopo l'episodio di Genova (avvenuto nel corso di una gara di Judo) che aveva dato origine ad un vero e proprio scontro verbale tra l'imputato e i proprietari dello Judo Club.

Il processo veniva quindi aggiornato al 23 Ottobre 2013 (ore 14.00) presso l'aula penale del Tribunale di Imperia - a quella data, infatti, sarà cosa fatta l'accorpamento dei Tribunali di Sanremo ed Imperia con relativa soppressione della sezione distaccata di Ventimiglia. In quella sede verranno escussi i testi della difesa Caramello.


Commenti

Nessun commento presente.
Accedi per scrivere un commento

 
Meteo