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27.08.2012 - Giuseppe Picchianti

Accise e benzina: la “nouvelle frontiére” tra Ventimiglia e Mentone. Nuovo calo dei prezzi in Francia

Siglato nel 1990, il trattato di Schengen è entrato in vigore il 26 marzo 1995. Da quel giorno non sarebbero più esistite materialmente le frontiere, i controlli pian piano diminuiti, sino a scomparire, il passaporto un documento necessario unicamente se si fosse entrati in un paese non appartenente alla Comunità Europea. Talvolta le frontiere sono ricomparse per poi tornare nell’ombra, come in occasione di incontri internazionali, stile G20.

Le frontiere, i controlli doganali sono pressoché scomparsi, il discorso però diventa scivoloso e debole se presentiamo alcuni paragoni tra prezzi e servizi di Italia e Francia. Medicine e carburanti sono l’esempio più esplicito. Prendendo spunto proprio da questi ultimi, vuoi perché l’opinione pubblica e giornali ne parlino quotidianamente, vuoi anche il fatto che siamo nell’ultima parte del periodo estivo, quello dei “rientri”, fare il pieno alla propria autovettura o scooter in Francia o in Italia può essere davvero un cosa completamente diversa ed opposta, quasi una frontiera tra i due paesi.

Per far fronte alle spese e al risanamento dei bilanci pubblici l’attuale esecutivo italiano, guidato da Mario Monti, ha introdotto nuove tasse e aumentate altre, già presenti, IMU e accise su carburanti e, più in generale, energia, ne fanno una chiara dimostrazione. Di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, il Governo, nel prossimo Consiglio dei Ministri, confermerà l’aumento delle accise sui carburanti, cioè su quelle tasse che lo Stato Italiano riscuote ogni tot litri di carburante, benzina, diesel, gasolio, gpl, che sia. L’accisa, tanto per dare una definizione e delimitarne il campo di applicazione, è la tassa che grava sulla quantità dei beni prodotti, a differenza invece dell’IVA, l’imposta che si applica sul valore dei beni. Quindi, l’accisa si applica su gas, luce e carburanti. L’IVA invece su tutti i beni, come un cellulare, un pc, i servizi telefonici, di ristorazione, di consumo e, più in generale, su tutti i beni. Le associazioni dei consumatori calcolano che con il nuovo aumento delle accise, la spesa in capo alle famiglie per l'uso dell'automobile aumenterà fino a 780€ annui. Tra le tante cause che danno luogo a questi aumenti troviamo la burocrazia e le scelte politico-militari: ad oggi , infatti, è attestato che paghiamo ancora gli aumenti sui carburanti dovuti alla guerra di Etopia del 1935, le 14 lire per fronteggiare la crisi del canale di Suez e il finanziamento di 10 lire dopo la catastrofe del Vajont.

Nelle prossime ore scatterà il primo contro-esodo dei fortunati vacanzieri che anche quest’anno sono riusciti a passare qualche giorno di ferie lontani dalle città. Chi di questi ha deciso di spostarsi in macchina, al rientro, dovrà far fronte all’ennesimo rincaro, soprattutto se si viaggia in autostrada. All’impianto di Bordighera Nord, come si legge sul sito dello Sviluppo Economico – Osservaprezzi.it, la senza piombo costa 2.05€/l mentre il gasolio è a 1.87€/l. All’autoporto di Ventimiglia la verde è a 1.99€/l (self service) e 2.03€/l (servizio servito), il gasolio si aggira intorno agli 1.81€/l (self) e 1.85€/l. In città ovviamente i prezzi diminuiscono di qualche centesimo, anche se restano nell’orbita degli 1.85 – 1.90€/l. Attraversiamo la frontiera, ci accoglie un cartello sfondo azzurro con sopra scritto: “Menton perle de France”. Il tempo di prendere un caffè nei classici bistrot della Cote d’Azur e leggere un qualsiasi quotidiano, la notizia in prima pagina annuncia che il Primo Ministro francese Jean-Marc Ayrault, insieme al presidente della Republique, François Hollande, hanno deciso di diminuire ulteriormente le accise sulla benzina: “Il provvedimento, leggiamo su “Le Monde”, verrà preso in attesa di istituire un meccanismo di regolazione dei prezzi”. Se la decisione andrà in porto, le ripercussioni saranno pesantissime, soprattutto per i gestori delle stazioni di rifornimento di Ventimiglia, che vedranno i propri clienti, ancora una volta, scappare in Francia per fare il pieno. Facendo rapidi calcoli, infatti, chi possiede un’utilitaria riesce a trattenere nel bilancio familiare fino a 35-40€, mentre chi possiede berline e SUV il risparmio si attesterebbe fino agli 80-90€.

Facile affermare quanto segue: ogni stato approva le decisioni e l’economia dei consumi segue la legge della concorrenza. La realtà dei fatti è molto più complessa. Nel mese di gennaio alcuni politici regionali avevano formulato la richiesta di istituire anche a Ventimiglia una sorta di “parziale zona franca”, nella quale si potevano limare i prezzi di benzina e diminuire le accise, rispetto al resto del territorio regionale e nazionale.

Nel mese di gennaio 2012, quando avvenne il primo grosso aumento delle accise, il consigliere regionale del PD, Sergio Scibilia, scriveva che:“ Il fenomeno della differenza notevole fra il prezzo dei carburanti praticato in Italia e quello praticato nella vicina Francia, - scriveva Scibilia - sta di fatto determinando una forte penalizzazione per gli esercenti degli impianti di carburanti situati nella provincia di Imperia, in particolar modo nella zona intemelia, con moltissimi cittadini liguri che “preferiscono “ fare il pieno a Mentone o li’ vicino. In Italia pero’ esiste un aspetto normativo particolare , il Decreto Legge 154/2008 prevede che per compensare le spese sostenute per ridurre la concorrenzialità dei colleghi situati in territorio elvetico, ci sia un abbattimento del prezzo praticato negli impianti italiani nelle zone prossime al confine per i cittadini residenti. Questa differenza viene attribuita dallo Stato attraverso l’erogazione alle Regioni confinanti con la Svizzera, in particolare la Lombardia , di una quota aggiuntiva di compartecipazione all’IVA. Questa norma pero’ è solo specifica per questi territori e non per le altre aree del paese confinanti con paesi esteri. Al confine italo –francese valgono invece i limiti derivanti dall’appartenenza all’Unione Europea, creando disuguaglianze di trattamento tra cittadini dello stesso Stato.  In Liguria l’unica possibilità potrebbe essere una decisione propria della regione , attraverso una propria legge , che preveda una riduzione dell’accise di propria competenza , e di conseguenza con risorse proprie”.

Accise, aumenti, tagli, la questione non è ancora molto chiara. Chi abita a Ventimiglia e nelle città limitrofe, continua ad andare in Francia per fare il pieno alla propria macchina e a comprare i combustibili per l’inverno, data l’alta differenza. Il premier Monti ha affermato l’altro ieri che la crisi è quasi terminata e che vede la luce fuori dal tunnel. Nel frattempo da Ventimiglia, chi può, attraversa le gallerie della splendida strada panoramica, attraversa una delle frontiere, queste si ormai in disuso, per risparmiare fin’anche 60€ per il pieno.

 

 

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